Controllare lo stato degli pneumatici: ne vale sempre la pena.

15 Luglio 2016

Usura e cattiva pressione condizionano la stabilità e l’efficienza dello pneumatico. Ne va della sicurezza. Ma gli italiani...

Usura e cattiva pressione condizionano la stabilità e l’efficienza dello pneumatico. Ne va della sicurezza. Ma gli italiani…

Pneumatico strada

Foto: tookapic

Le condizioni degli pneumatici sono fondamentali per la sicurezza e l’efficienza del veicolo. Proprio per questo motivo prima di mettersi in viaggio è molto importante sottoporli a un controllo che ne verifichi pressione e usura. E, purtroppo, non tutti lo fanno, come si evince dagli ultimi dati presentati proprio l’altro giorno da Assogomma e Federpneus.


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Battistrada mai inferiore a 1,6 mm

I pneumatici sono molto pericolosi se usurati, e il Codice della Strada italiano li considera tali se il battistrada è inferiore a 1,6 mm. Come scoprirlo? Il primo consiglio è quello di rivolgersi agli specialisti del settore: bastano pochi minuti per un controllo e ne va della sicurezza vostra e dei vostri cari. Oppure ci sono soluzioni “fai da te” più o meno valide. Eccole:

  • Le gomme hanno degli indicatori dell’usura del battistrada sotto forma di piccole strisce che si formano tra le scanalature. Quando arrivano allo stesso livello del battistrada è arrivato il momento di cambiare le gomme.
  • C’è pure il test della monetina, da posizionare al centro del battistrada. Se vedi il centro della moneta le gomme sono da cambiare, se ne vedi un terzo le gomme sono quasi usurate, se ne vedi un quarto o meno invece sono ancora buone.
  • Usa un calibro che misura con precisione la profondità del battistrada.

In genere un treno di gomme non dura mai oltre i sei anni, anche se poi dipende dai chilometri percorsi, dallo stile di guida, dallo stato degli ammortizzatori (differenza fra ammortizzatori e sospensioni) e se nel corso degli anni sono state alternate gomme anteriori con quelle posteriori.

Controllo pressione

La giusta pressione degli pneumatici

Il pit-stop in officina va fatto anche semplicemente per controllare la pressione dei pneumatici. Quella ideale, di norma, oscilla tra 1.8 e 2.2 bar (ma la trovate sul libretto), aumentabile di 0.2 qualora l’auto debba sopportare un grosso carico, come quello dei bagagli prima del viaggio verso il mare. Un controllo al mese sarebbe perfetto, anche perché una gomma gonfiata “male” ha impatti negativi su molti aspetti della circolazione: se troppo gonfia diminuisce la superficie di contatto con la strada e, quindi, l’aderenza è minore; se la pressione è bassa tutto il peso va sulle spalle dello pneumatico che si usurano di più, impedisce manovre facili, la tenuta di strada è compromessa e i consumi maggiori.


Scopri di più sulla pressione degli pneumatici.


Gomme lisce, sono il 7% quelle in circolazione

Dal 15 maggio al 20 giugno 42 province e sei regioni italiane (Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Toscana e Sicilia) sono state interessate dalla campagna Pneumatici sotto controllo a cura di Assogomma e Federpneus e realizzata in collaborazione con la Polizia Stradale. In tutto sono stati effettuati quasi 12mila controlli (10.085 autovetture, 1.481 mezzi di trasporto leggero oltre a caravan, roulotte e carrelli appendice) e gli esiti sono stati tutt’altro che confortanti. Dal precedente controllo i pneumatici lisci in circolazione sono più che raddoppiati e la loro percentuale è salita a quasi il 7% per le autovetture. Inoltre, il 6% (era il 3.4%) delle auto aveva pneumatici non omogenei ovvero equipaggiamenti di coperture differenti montate sul medesimo asse oppure di tipo diverso (estivo e invernale), sui due assi. Il 12% delle auto controllate montava ancora gomme invernali, tanto per intenderci. «Questi dati sono la cartina di tornasole di una mancanza cronica di manutenzione» ha commentato al proposito Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma.

Pneumatici usati

Foto: DinaCradsUF